corpoREAmente

Uno scontro tra intelletto e fisicità, un dibattito tra sentimenti e movimenti.” Un confronto serrato, uno scambio di opinioni, uno tuffo nelle storia.

 

Produzione: Ass.Cult. Kinesis Danza, Festival Oriente Occidente

Concept, Regia e coreografia: Angelo Egarese, Elena Salvestrini

Light designer: Andrea Ruoli

Costumi: Cinzia Giacomelli

Scenografie: Saul Rescigno

Foto: Silvana Giordano, Riccardo Panozzo

Video Maker: Yuri Parrettini

Abstract

“Uno scontro tra intelletto e fisicità, un dibattito tra sentimenti e movimenti.” Un confronto serrato, uno scambio di opinioni, uno tuffo nelle storia; è così che il coreografo affronta il suo nuovo percorso. Uno scontro che lo mette a confronto con realtà profonde che hanno segnato la vita e la storia di molte persone e paesi. Con questi interrogativi ed immagini il coreografo studia le proprie reazioni, le proprie emozioni in divenire, ed è da quelle che inizia il suo viaggio verso la creazione.
I suoi danzatori, madidi di sudore , lo seguono come unico riferimento che impartisce loro indicazioni e si ritrovano ad imbattersi in movimenti, parole, e immagini raffigurative, ma poi velocemente si ritroveranno a confrontarsi in idee coreografiche che , come era accaduto a lui stesso in precedenza, possano entrare nelle loro menti e nel loro immaginario, condizionando e alterando sentimenti che sono capaci di essere distrutti con una sola parola, con una piccola idea che riporta l’immaginario dell’artista in una realtà parallela, in un mondo dove la sua vita non esiste e tutto prende l’aspetto che il coreografo richiede in quel preciso momento.
Ogni movimento richiesto viene indotto e azionato dalla mente, che però non sempre riesce a rimanere avulsa e distaccata da un altro pistone importante della macchina danzante…il cuore, con le sue passioni ed emozioni. Il corpo è la macchina, il locomotore, ma la mente è la fucina delle idee, il motore pulsante e creativo, lo spartito dove le emozioni prendono vita.
L’esistenza degli artisti è continuamente in bilico tra la loro vita reale e la loro realtà artistica, una vita dove le passioni ed i sentimenti possono rischiare di sopraffare il loro lavoro e portarli in una situazione di alienazione da loro stessi.
Quando un artista si imbatte in un nuovo personaggio da interpretare, soprattutto se realmente esistito o facente parte di un periodo storico, i racconti, la cultura e la propria sensibilità si affacciano alla sua mente creando una particolare situazione di precarietà. In un continuo scontro tra spirito e corpo, i danzatori si ritroveranno ad affrontare paure ed emozioni, ansie e contrasti.
Un viaggio attraverso le emotività, sentimenti e stati d’animo che quotidianamente analizziamo nelle nostre menti ma che con grandi difficoltà alcune volte andiamo ad esprimere. La guerra ha snaturato tutto, ha portato ad alterare ed alienare le persone, ha creato un mondo parallelo, condizioni mentali portate al limite del reale, ma che alla fine dei conti guardano in faccia la natura di ognuno.
Chiunque, in situazioni estreme, va a ricercare la propria istintualità, la propria naturale forza di sopravvivenza, ed è lì che entrano in gioco i sentimenti. Oggi, come ieri e come sempre, ogni situazione introspettiva va a ricercare questa forza, va a scavare nel profondo, ed è proprio in quel profondo che prende vita il cuore del nostro spettacolo.
Lo identifichiamo con il cuore proprio perchè raccoglitore di sentimenti, spazio privo di razionalità che emana impulsi istintuali e profondi, completamente avulso da condizionamenti e imposizioni del proprio cervello, custode, invece, dei pensieri e della ragione

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